Per mettere in sicurezza la propria casa, e difendersi dagli attacchi dei malintenzionati, anche nel 2023 si può approfittare del bonus sicurezza. Di cosa si tratta? Inserito nel pacchetto dei vari bonus ristrutturazioni, quello dedicato alla sicurezza consiste in una detrazione fiscale al 50% che permette di acquistare e installare, risparmiando, impianti di allarme e dispositivi atti a proteggere la propria abitazione. Sono compresi nell’agevolazione anche le inferriate alle finestre e le porte blindate, da sempre il core business di Centro Inferriate, che progetta e realizza soluzioni in ferro personalizzate per ogni cliente. Il tetto di spesa massimo è di 96mila euro, e la detrazione avviene in 10 quote annuali.

Al riparo dalle effrazioni

Quello dei furti in casa è un pericolo temuto dalla maggior parte degli italiani, e non è un rischio remoto. In base agli ultimi report di Cna, elaborati su dati dell’Istat, nel 2021 le denunce per questo genere di reato sono state oltre 182, pari a circa 500 al giorno. Per questo, i nostri connazionali vogliono correre ai ripari e soprattutto proteggere ciò che hanno di più caro. La propria famiglia, la propria privacy e i propri oggetti di valore vanno tutelati con tutte le precauzioni possibili. E oggi è possibile farlo efficacemente, risparmiando sui costi grazie all’agevolazione.

Cosa copre il bonus sicurezza?

Entrando nel merito del bonus sicurezza, questo è finalizzato all’acquisto, l’installazione e la messa in posa di impianti per migliorare la sicurezza dell’immobile o di altri sistemi atti a prevenire furti, aggressioni, sequestri di persona, allagamenti, fughe di gas o altri incidenti domestici. Le spese che rientrano nell’agevolazione sono: rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici; apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione; installazione di porte blindate o rinforzate; installazione di tapparelle metalliche con bloccaggi. Allargando il raggio di azione, sono incluse anche le opere per l’apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini; l’installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti; l’apposizione di saracinesche; l’installazione di vetri antisfondamento; l’installazione di casseforti a muro; l’installazione di fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati; l’installazione di apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline; l’installazione d’impianti di rilevazione incendi, evacuazioni e controllo fumi. Poichè il bonus sicurezza rientra in quelli legati alla ristrutturazione, sono agevolabili anche le spese relative ai lavori connessi, come il sopralluogo e l’installazione.

Chi può avere accesso al bonus?

La platea di italiani che può richiedere la detrazione fiscale è molto ampia. Possono infatti accedervi i proprietari dell’immobile per cui si chiede l’agevolazione, ma anche i nudi proprietari; gli usufruttuari o abitanti dell’immobile; i locatari; i comodatari; i familiari che convivono con la persona intestataria dell’immobile. Oltre che ai privati, il bonus sicurezza è accessibile anche ai titolari d’impresa e ai soci di cooperative. 

Come richiedere il bonus?

Come per tutti gli altri bonus, anche per quello sulla sicurezza è importante che le spese effettuate per i lavori siano tracciabili. Ovvero devono essere effettuate con carte di credito, bancomat, bonifico bancario o postale. All’interno del bonifico vanno poi inseriti il codice fiscale del beneficiario del bonus; la partita Iva e il codice fiscale dell’azienda che effettua i lavori; causale del versamento con la dicitura della norma di riferimento (art. 16-bis del Dpr 917/1986); numero e data della fattura e ovviamente l’importo.